REGOLAMENTO

ASSOCIAZIONE SPORTIVA DILETTANTISTICA ETOILE ACCADEMIA DI DANZA

La scuola Etoile Accademia di Danza ASD è svolta ad esclusivo scopo culturale ed è rivolta a bambini, ragazzi e adulti di ambo i sessi dai 3 anni in su. Iscrizioni ai corsi sono aperte tutto l'anno.

ISCRIZIONE

La tassa d’iscrizione non rimborsabile (comprensiva di iscrizione e assicurazione) da versarsi annualmente al momento dell'iscrizione, valida per l'intero anno accademico.

Gli allievi d’età compresa tra 4 e 6 anni, che si iscrivono al primo corso, hanno la possibilità di frequentare le prime 2 lezioni come prova (gratuita). Dai sette anni una prova di lezione (gratuita). Le lezioni di prova sono una modalità di approccio e di verifica del grado di interessamento da parte dell'allievo e sono rivolte solo ai nuovi iscritti.

In caso di reiscrizione alla scuola, sarà a discrezione dell’insegnante effettuare spostamenti nei corsi ritenuti più idonei in conformità alle caratteristiche psicofisiche dell’allievo stesso.

Gli allievi che intendano iscriversi per la prima volta, ma che hanno già esperienza, saranno valutati attraverso un numero di lezioni di prova gratuite indicato dalle insegnanti, ed a loro insindacabile giudizio verranno inseriti nel corso ritenuto più idoneo.

Per accedere alle lezioni è obbligatorio essere in possesso della ricevuta di versamento della tassa di iscrizione.

Link documenti iscrizione.

COSTI E PAGAMENTI

Oltre alla tassa d’iscrizione, in precedenza citata, la tassa di frequenza ai corsi di danza è da effettuarsi in un'unica soluzione o ripartita come segue:

Quattro rate X 2 volte la settimana ( scadenze 30/9, 30/11, 31/1, 31/3)

Due rate X 1 o 2 volte la settimana ( scadenze 30/9, 31/1)

La rata va pagata puntualmente entro la data di scadenza e non oltre. La forma di pagamento scelta va comunicata all'atto dell'iscrizione.

La rateizzazione non può essere interrotta, salvo casi di trasferimento dell’allieva in altra città, in caso di grave infortunio e di patologie mediche permanenti certificate dal medico specialista.

La retta è riferita per intero corso indipendentemente dai giorni d’assenza dovuti a malattia e/o vacanze. Ogni allievo potrà recuperare le lezioni in un altro corso, previo accordo con l’insegnante. In caso di ritiro l'allievo è tenuto ad avvisare l'insegnante.

Nessun rimborso sarà dovuto per le lezioni non utilizzate. I pagamenti potranno essere effettuati via bonifico bancario, con assegno o in contanti.

RIMBORSI

Nel caso che l’allievo/a si ritiri improvvisamente dal corso, va immediatamente avvisata l’insegnante e la Direttrice della Scuola che provvederà ad un rimborso solo se le motivazioni sono sanitarie e documentate da idonea certificazione medica.

CERTIFICATO MEDICO

Con l'iscrizione va consegnato il certificato medico di sana e robusta costituzione . Senza quello non è possibile accedere ai corsi.

ORGANIZZAZIONE DEI CORSI

L'assegnazione ai vari corsi dipende solo ed esclusivamente dal giudizio dell'insegnante: anche l’utilizzo delle scarpine da punta (per le allieve di danza classica), che non avviene prima dei 10/11 anni, è a discrezione dell’insegnante.

Le lezioni di Danza Classica si svolgono seguendo il programma del metodo Vaganova, comprendono il riscaldamento a terra, la tecnica alla sbarra e lo studio degli esercizi al centro.

I programmi vengono adattati dall'insegnante alle capacità e allo sviluppo fisico degli allievi. Alla fine dell'anno NON si rilasciano diplomi in quanto in Italia solo l'Accademia Nazionale di Danza di Roma può rilasciarli. Sarà rilasciato un attestato di frequenza con il giudizio finale. Non ci sono audizioni d'ingresso nei corsi amatoriali.

I corsi sono costituiti in base a fasce d’età e alla predisposizione degli allievi. Il numero degli allievi che costituisce un corso, può variare a discrezione dell’insegnante; sono da considerarsi comunque a numero chiuso.

Nell’arco degli otto mesi (durata complessiva del corso), viene applicato il calendario scolastico in vigore presso le scuole elementari, medie e medie superiori. Pertanto i giorni festivi sono gli stessi designati dalla scuola dell’obbligo.

E' previsto un orario provvisorio delle lezioni che verrà confermato o modificato, entro il primo mese di frequenza.

Le lezioni non sono aperte al pubblico, i genitori e gli accompagnatori potranno usufruire della sala d’attesa. Verranno comunque comunicate con anticipo, le date delle lezioni dimostrative in cui è ammesso il pubblico che di solito sono nel mese di dicembre.

NORME DI COMPORTAMENTO RICHIESTE DURANTE LE LEZIONI:

ABBIGLIAMENTO

La disciplina richiede l’uso di una divisa. Non sono ammessi altri tipi di abbigliamento. La divisa verrà procurata dall’insegnante a proprie spese degli allievi e sarà composta per la Danza Classica da body, scarpette da mezza punta, collant rosa e su richiesta si può avere un golfino (scaldacuore). Si consiglia di apporre sempre il proprio nome e cognome sul proprio abbigliamento e sulle scarpe. I CAPELLI DEVONO ESSERE RIGOROSAMENTE RACCOLTI!!! Per i corsi di danza classica è obbligatorio lo chignon. Non sono ammessi i 2 codini e la mezza coda. Chi ha i capelli corti deve utilizzare comunque una fascia. Per gli altri corsi è importante, invece, presentarsi ben pettinata, ovvero con i capelli ben legati. All’interno delle sale di danza è consentito indossare solo calzature idonee all'uso, perfettamente pulite e non provenienti dall'esterno.

PUNTUALITA'

Si raccomanda la massima puntualità alle lezioni, per cui l’allieva/o dovrà raggiungere la scuola 10 minuti prima dell’inizio della propria lezione. La lezione in ogni caso comincia all’orario prestabilito anche se dovessero mancare delle allieve. Chi avesse problemi di costante ritardo, deve informare l’insegnante.

FREQUENZA

Affinché si possa ottenere una buona preparazione, le lezioni dovranno essere svolte regolarmente: ogni assenza (compresa l’impossibilità a partecipare ad uno spettacolo per seri motivi) andrà giustificata alla propria insegnante. Ogni studente è importante per il miglioramento dell'intera classe. La frequenza irregolare rallenta il ritmo, la crescita e l'apprendimento, sia individuali che collettivi. A partire dal mese di gennaio, ripetute assenze potranno, a discrezione dell’insegnante, compromettere la partecipazione dell’allievo/a agli Esami, ai Concorsi e allo Spettacolo di fine anno qualora ci dovesse essere. In caso di assenza prolungata è gradito l’avviso ed è comunque necessario giustificare all’insegnante il motivo dell’assenza. In caso di malattia infettiva, si richiede il certificato medico per la riammissione alle lezioni.

CIBO

È assolutamente vietato masticare chewing gum o caramelle a lezione. Si consiglia di far mangiare le allieve almeno mezz’ora prima della lezione, cercando di limitare al massimo l’assunzione dei liquidi, per evitare spiacevoli inconvenienti. Le allieve più grandi possono portare con se in aula una bottiglietta di acqua.

SPETTACOLI

È previsto uno spettacolo all'anno in un teatro della zona. L'Acquisto dei costumi necessari sarà a carico delle allieve/i da pagare anticipatamente insieme alla quota di iscrizione. La partecipazione non è obbligatoria: pertanto chi non intendesse presenziare deve avvertire l’insegnante entro e non oltre la fine di gennaio. Sono previste più prove nella settimana dello Spettacolo, o in quella precedente, con orari e giorni probabilmente diversi da quelli delle lezioni. Orari e giorni saranno esposti nella bacheca della Scuola. Durante lo Spettacolo non sarà possibile fare filmati o fotografie: verrà fatto un servizio fotografico durante le prove. Lo Spettacolo verrà ripreso da un Service-Video autorizzato che produrrà un DVD. Il saggio è un momento molto importante di crescita e di confronto con le altre allieve ed è un evento che richiede un impegno notevole non solo da parte di insegnanti e ballerini ma anche di persone esterne come tecnici luci, audio, scenografi, costumisti, direttori di palco, ecc.. per cui è da prendere con la dovuta serietà. Chi non si procurerà l’abbigliamento necessario o non sarà presente alle prove verrà escluso dalla rappresentazione a discrezione della direzione. A discrezione dell’insegnante ammettere o non tutte le allieve alla partecipazione dello stesso. Tutti coloro che decideranno di partecipare allo spettacolo di fine anno, dovranno portare a termine l’impegno preso senza la possibilità di ritirarsi. E’ inoltre necessaria una frequenza costante per permettere il buon svolgimento delle prove e per non invalidare l’impegno dei compagni di corso.

RACCOMANDAZIONI

Si raccomanda ordine, serietà, disciplina e puntualità. Non sono ammessi cellulari in aula se non per motivi specifici legati al lavoro (reperibilità) e famigliari, previa segnalazione all’insegnante. È vietato indossare oggetti di valore durante le ore di lezione (orecchini, bracciali, orologi, collane) e si declina ogni responsabilità per gli oggetti lasciati incustoditi. Genitori e accompagnatori sono invitati a non trattenere l’insegnante nel cambio d’ora onde evitare di penalizzare gli allievi/e del corso successivo che così perderebbero minuti preziosi di lezione: se si desidera avere un colloquio con l’insegnante basta contattarla al telefono dalle 9.00 alle 16.00 dal lunedì al venerdì al numero di telefono consegnato all'inizio del corso.

SANZIONI DISCIPLINARI

L'inosservanza di uno o più punti del presente regolamento o comunque il mancato rispetto delle norme basilari della civile convivenza, potrà comportare il diritto da parte della Scuola di decretare l'immediata espulsione dell'iscritto inadempiente senza che per questo maturi a suo vantaggio il diritto alla restituzione di eventuali somme già versate.

SAFEGUARDING

MODELLO ORGANIZZATIVO E DI CONTROLLO DELL’ATTIVITÀ SPORTIVA

Premessa

Il presente modello organizzativo e di controllo dell’attività sportiva è redatto dall’ASD:

ETOILE ACCADEMIA DI DANZA BUSTO ARSIZIO

(di seguito, l’Associazione), come previsto dal comma 2 dell’articolo 16 del d.lgs. n. 39 del 28 febbraio 2021 e utilizzando le linee guida pubblicate dalla Federazione Italiana Sport Rotellistici pubblicate sul sito federale il 6 ottobre 2023.

Si applica a chiunque partecipi con qualsiasi funzione o titolo all’attività dell’Associazione, indipendente dalla disciplina sportiva praticata. Ha validità quadriennale dalla data di approvazione e deve essere aggiornato ogni qual volta necessario al fine di recepire le eventuali modifiche e integrazioni delle Linee Guida FISR, delle eventuali ulteriori disposizioni emanate dalla Giunta Nazionale del C.O.N.I. e delle raccomandazioni dell’Osservatorio Permanente del CONI per le Politiche di Safeguarding.

Il presente modello organizzativo e di controllo dell’attività sportiva è pubblicato sulla homepage del sito dell’Associazione, affisso nella sede della medesima nonché comunicato al Safeguarding Office della Federazione e degli Enti Sportivi a cui è affiliata insieme alla nomina del Responsabile contro abusi, violenze e discriminazioni.

Il presente modello integra e non sostituisce il Regolamento per la tutela dei tesserati dagli abusi e dalle condotte discriminatorie della Federazione Italiana Sport Rotellistici.

Diritto fondamentale dei tesserati è quello di essere trattati con rispetto e dignità, nonché di essere tutelati da ogni forma di abuso, molestia, violenza di genere e ogni altra condizione di discriminazione, prevista dal decreto legislativo 11 aprile 2006, n. 198, indipendentemente da etnia, convinzioni personali, disabilità, età, identità di genere, orientamento sessuale, lingua, opinione politica, religione, condizione patrimoniale, di nascita, fisica, intellettiva, relazionale o sportiva. Il diritto alla salute e al benessere psico-fisico dei tesserati costituisce un valore assolutamente prevalente anche rispetto al risultato sportivo. Chiunque partecipi con qualsiasi funzione o titolo all’attività sportiva è tenuto a rispettare i predetti diritti dei tesserati. Il Modello Organizzativo dà attuazione ai suddetti principi per rispondere alle esigenze di tutela dei tesserati dell’Associazione.

Art. 1 – Finalità
L’obiettivo della presente normativa è quello di promuovere una cultura e un ambiente inclusivo che assicurino la dignità e il rispetto dei diritti di tutti i tesserati, in particolare minori, e garantiscano l’uguaglianza e l’equità, nonché valorizzino le diversità, tutelando al contempo l’integrità fisica e morale di tutti i tesserati.
Le previsioni contenute nel presente regolamento costituiscono l’insieme delle regole di condotta a cui tutti gli appartenenti dell’Associazione sono tenuti ad uniformarsi al fine di:

a. promuovere il diritto di tutti i tesserati ad essere tutelati da ogni forma di abuso, violenza o discriminazione;

b. promuovere una cultura e un ambiente inclusivi che assicurino la dignità e il rispetto dei diritti di tutti i tesserati, specie se minori, e garantiscano l’uguaglianza e l’equità, nonché valorizzino le diversità;

c. rendere consapevoli i tesserati in ordine ai propri diritti, doveri, obblighi e responsabilità;

d. individuare e attuare adeguate misure, procedure e politiche di safeguarding, anche in conformità alle raccomandazioni del Safeguarding Office istituito dalla FISR e dagli Enti Sportivi a cui l’Associazione è affiliata volte a ridurre i rischi di condotte lesive dei diritti, specie nei confronti di tesserati minori;

e. provvedere alla gestione tempestiva, efficace e riservata delle segnalazioni di fenomeni di abuso, violenza e discriminazione e tutela dei segnalanti;

f. informare i tesserati, anche minori, sulle misure e procedure di prevenzione e contrasto ai fenomeni di abuso, violenza e discriminazione e, in particolar modo, sulle procedure per la segnalazione degli stessi;

Art. 2 – Ambito di applicazione
I soggetti tenuti al rispetto del presente documento sono:

a. tutti i tesserati dell’Associazione;

b. tutti coloro che intrattengono rapporti di lavoro o volontariato con l’Associazione;

c. tutti coloro che, a qualsiasi titolo, intrattengono rapporti con l’Associazione.

Art. 3 – Comportamenti rilevanti

1. Ai fini del presente modello, costituiscono comportamenti rilevanti:

• l’abuso psicologico: qualunque atto indesiderato, tra cui la mancanza di rispetto, il confinamento, la sopraffazione, l’isolamento o qualsiasi altro trattamento che possa incidere sul senso di identità, dignità e autostima, ovvero tale da intimidire, turbare o alterare la serenità del tesserato, anche se perpetrato attraverso l’utilizzo di strumenti digitali;

• l’abuso fisico: qualunque condotta consumata o tentata (tra cui botte, pugni, percosse, soffocamento, schiaffi, calci o lancio di oggetti), che sia in grado in senso reale o potenziale di procurare direttamente o indirettamente un danno alla salute, un trauma, lesioni fisiche o che danneggi l’integrità psicofisica del tesserato. Tali atti possono anche consistere nell’indurre un tesserato a svolgere (al fine di una migliore performance sportiva) un’attività fisica inappropriata oppure forzare ad allenarsi atleti ammalati, infortunati o comunque doloranti. In quest’ambito rientrano anche quei comportamenti che favoriscono il consumo di alcool, di sostanze comunque vietate da norme vigenti o le pratiche di doping;

• la molestia sessuale: qualunque atto o comportamento indesiderato e non gradito di natura sessuale, sia esso verbale, non verbale o fisico che comporti fastidio o disturbo. Tali atti o comportamenti possono anche consistere nel rivolgere osservazioni o allusioni sessualmente esplicite, nonché richieste indesiderate o non gradite aventi connotazione sessuale, ovvero telefonate, messaggi, lettere od ogni altra forma di comunicazione a contenuto sessuale, anche con effetto intimidatorio, degradante o umiliante;

• l’abuso sessuale: qualsiasi comportamento o condotta avente connotazione sessuale, senza contatto o con contatto, e considerata non desiderata, o il cui consenso è costretto, manipolato, non dato o negato. Può consistere anche nel costringere un tesserato a porre in essere condotte sessuali inappropriate o indesiderate, o nell’osservare il tesserato in condizioni e contesti non appropriati;

• la negligenza: il mancato intervento di un dirigente, tecnico o qualsiasi tesserato, anche in ragione dei doveri che derivano dal suo ruolo, il quale, presa conoscenza di uno degli eventi, o comportamento, o condotta, o atto di cui al presente modello, omette di intervenire causando un danno, permettendo che venga causato un danno o creando un pericolo imminente di danno. Può consistere anche nel persistente e sistematico disinteresse, ovvero trascuratezza, dei bisogni fisici e/o psicologici del tesserato;

• l’incuria: a mancata soddisfazione delle necessità fondamentali a livello fisico, medico, educativo ed emotivo;

• l’abuso di matrice religiosa: l’impedimento, il condizionamento o la limitazione del diritto di professare liberamente la propria fede religiosa e di esercitarne in privato o in pubblico il culto purché non si tratti di riti contrari al buon costume;

• il bullismo, il cyberbullismo: qualsiasi comportamento offensivo e/o aggressivo che un singolo individuo o più soggetti possono mettere in atto, personalmente, attraverso i social network o altri strumenti di comunicazione, sia in maniera isolata, sia ripetutamente nel corso del tempo, ai danni di uno o più tesserati con lo scopo di esercitare un potere o un dominio sul tesserato. Possono anche consistere in comportamenti di prevaricazione e sopraffazione ripetuti e atti ad intimidire o turbare un tesserato che determinano una condizione di disagio, insicurezza, paura, esclusione o isolamento (tra cui umiliazioni, critiche riguardanti l’aspetto fisico, minacce verbali, anche in relazione alla performance sportiva, diffusione di notizie infondate, minacce di ripercussioni fisiche o di danneggiamento di oggetti posseduti dalla vittima);

• i comportamenti discriminatori; qualsiasi comportamento finalizzato a conseguire un effetto discriminatorio basato su etnia, colore, caratteristiche fisiche, genere, status socioeconomico, prestazioni sportive e capacità atletiche, religione, convinzioni personali, disabilità, età o orientamento sessuale.

2. I comportamenti rilevanti possono verificarsi in qualsiasi forma e modalità, comprese quelle di persona e tramite modalità informatiche, sul web e attraverso messaggi, e-mail, social network e blog.

Art. 4 – Norme di condotta

Al fine di dare attuazione alle finalità indicate all’art.1, l’Associazione uniforma i propri comportamenti alle norme di condotta di seguito indicate:

a. assicurare un ambiente ispirato a principi di uguaglianza e di tutela della libertà, della dignità e dell’inviolabilità della persona:

· predisporre turni di allenamento e la partecipazione alle gare evitando discriminazioni tra gli atleti in base sesso, all’etnia, appartenenza culturale ecc.;

· prevedere, in presenza di minori appartenenti a categorie svantaggiate, la loro equa suddivisione in squadre o gruppi di allenamento in modo da facilitare l’integrazione

b. riservare ad ogni tesserato attenzione, impegno e rispetto, senza distinzioni di età, etnia, condizione sociale, opinione politica, convinzione religiosa, genere, orientamento sessuale, disabilità e altro:

· imporre regole di condotta ai tecnici volte ad assicurare a ciascun atleta di poter essere adeguatamente seguito nello svolgimento dell’attività sportiva;

· prevedere la presenza di un numero adeguato di tecnici in relazione alla composizione di ciascun gruppo di atleti;

· imporre a tecnici, atleti e dirigenti di utilizzare un linguaggio non discriminatorio;

c. far svolgere l’attività sportiva nel rispetto dello sviluppo fisico, sportivo ed emotivo dell’allievo, tenendo in considerazione anche interessi e bisogni dello stesso:

· ascoltare i minori al fine di comprendere quali sono le loro ambizioni e i loro desideri in ambito sportivo;

· programmare per ciascun atleta l’attività sportiva o la partecipazione ai vari campionati in modo da tener conto delle capacità individuali e delle aspirazioni di ciascuno;

d. prestare la dovuta attenzione ad eventuali situazioni di disagio anche derivante da disturbi dell’alimentazione alimentare, percepiti o conosciute anche indirettamente, con particolare attenzione a circostanze che riguardino i minori:

· individuare tra i dirigenti una figura di riferimento che, in relazione all’età degli atleti, possa dialogare con loro al fine di scorgere segni di malessere;

e. segnalare, senza indugio, ogni circostanza di interesse agli esercenti la responsabilità genitoriale o tutoria ovvero ai soggetti preposti alla vigilanza:

· individuare il soggetto che deve provvedere alla segnalazione, individuare quali sono le situazioni di interesse di natura sportiva o extra sportiva;

f. confrontarsi con il Responsabile delle Politiche di Safeguarding nominato dall’Associazione ove si abbia il sospetto circa il compimento di condotte rilevanti ai sensi del presente documento;

g. attuare idonee iniziative volte al contrasto dei fenomeni di abuso, violenza e discriminazione adottando i seguenti comportamenti:

· sollecitare atleti, tecnici e dirigenti all’uso di un linguaggio appropriato e comunque evitare l’uso di espressioni discriminatorie, sessiste, o di matrice razzista;

· evitare di intrattenersi in sedute di allenamento per singoli atleti e/o svolte in orari in cui gli spazi utilizzati per l’attività sportiva non siano usualmente frequentati, facendo in modo che, se ciò sia necessario, vi sia sempre la presenza, in aggiunta all’allenatore, di un dirigente o di altra persona;

· prevedere, in caso di sottoposizione dell’atleta a sedute mediche o fisioterapiche, che vi sia la presenza di un dirigente dello stesso sesso dell’atleta, ovvero di un genitore;

· richiedere ai tecnici e dirigenti di instaurare tra loro rapporti professionali evitando situazioni di imbarazzo;

h. prevenire, durante gli allenamenti e in gara, tutti i comportamenti e le condotte sopra descritti con azioni di sensibilizzazione e controllo quali:

· prevedere l’organizzazione di riunioni saltuarie che coinvolgano i tecnici e i dirigenti nel cui ambito vengano illustrate le politiche di salvaguardia dei minori e le azioni che si intendono intraprendere e in cui discutere delle criticità emerse nel corso della stagione sportiva;

i. spiegare in modo chiaro a coloro che assistono allo svolgimento di allenamenti, gare o manifestazioni sportive, di astenersi da apprezzamenti, commenti e valutazioni che non siano strettamente inerenti alla prestazione sportiva in quanto potrebbero essere lesivi della dignità, del decoro e della sensibilità della persona attraverso:

j. favorire la rappresentanza paritaria di genere, nel rispetto della normativa applicabile e delle specificità di ogni disciplina sportiva;

k. rendere consapevoli i tesserati in ordine ai propri diritti, doveri, obblighi e responsabilità adottando le seguenti misure:

· affissione presso la sede operativa dell’Associazione del modello organizzativo e del codice di condotta adottato e degli eventuali aggiornamenti, integrazioni o modifiche e/o pubblicazione dello stesso sulla homepage del sito dell’Associazione;

· affissione presso la sede dell’Associazione e/o pubblicazione sulla homepage del sito della Associazione del nominativo del Responsabile Safeguarding nominato con indicazione del recapito telefonico e/o indirizzo e-mail per poterlo contattare;

· comunicazione, al momento del tesseramento, agli atleti o ai loro genitori, se minorenni, del modello organizzativo e codice di condotta adottato dall’Associazione, nonché comunicazione del nominativo del Responsabile Safeguarding;

· comunicazione ai tesserati e ai loro genitori, se minorenni, circa le procedure da seguire per la segnalazione di comportamenti lesivi al Safeguarding Office della FISR;

· informazione ai tesserati e ai loro genitori, se minorenni, circa le misure adottate dall’Associazione per la prevenzione e il contrasto a comportamenti lesivi;

Art. 5 – Tutela dei minori – Obblighi
Tutti coloro che in ambito societario – a prescindere dalla forma del rapporto instaurato – svolgano funzioni che comportano contatti diretti e regolari con minori devono fornire copia del certificato del casellario giudiziale ai sensi della normativa vigente.

Art. 6 – Responsabile delle politiche di salvaguardia nominato dall’Associazione
Allo scopo di prevenire e contrastare ogni tipo di abuso, violenza e discriminazione sui Tesserati nonché per garantire la protezione dell’integrità fisica e morale degli sportivi, anche ai sensi dell’art. 33, comma 6, del D.lgs. n. 36/2021, l’Associazione nomina un Responsabile Safeguarding contro abusi, violenze e discriminazioni e lo comunica alla FISR e agli Enti Sportivi a cui è affiliata all’atto di affiliazione e ogni qual volta viene sostituito.

Il Responsabile contro abusi, violenze e discriminazioni può essere prescelto tra i soci tesserati di comprovata moralità, sensibilità, conoscenza e competenza o può essere una figura esterna all’organizzazione societaria. In ogni caso la persona scelta non dovrà far parte dell’organo competente alla sua nomina e dovrà essere in possesso dei seguenti requisiti:

a. non aver riportato condanne penali anche non passate in giudicato per i seguenti reati: art 600-bis (prostituzione minorile); 600-ter (pornografia minorile), 600-quater (detenzione o accesso a materiale pornografico), 600- quater.1 (Pornografia virtuale), 600-quinquies (iniziative turistiche volte allo sfruttamento della prostituzione minorile), 604-bis (propaganda e istigazione a delinquere per motivi discriminazione etnica e religiosa), 604-ter, (circostanze aggravanti) 609-bis (violenza sessuale) , 609-ter (circostanze aggravanti), 609-quater (atti sessuali con minorenne), 609-quinquies (corruzione di minorenne), 609-octies (violenza sessuale di gruppo), 609- undecies (adescamento di minorenni).

b. non aver riportato nell’ultimo decennio, salva riabilitazione, squalifiche o inibizioni sportive definitive complessivamente superiori ad un anno, da parte delle FSN, delle DSA, degli EPS e del CONI o di organismi sportivi internazionali riconosciuti;

c. aver seguito i corsi di aggiornamento previsti dalla FISR e/o essere in possesso dei titoli abilitativi eventualmente previsti dai regolamenti federali.

La nomina del Responsabile Safeguarding è adeguatamente resa pubblica mediante:

– immediata affissione presso la sede e pubblicazione sulla rispettiva homepage del sito internet dell’Associazione;

– comunicazione alla FISR per l’aggiornamento del database federale, secondo le procedure previste dalla regolamentazione federale.

Il Responsabile dura in carica come il consiglio direttivo dell’associazione e scadrà con esso.

In caso di cessazione del ruolo di Responsabile contro abusi, violenze e discriminazioni, per dimissioni o per altro motivo, l’Associazione provvede entro 30 giorni alla nomina di un nuovo Responsabile inserendolo nel sistema gestionale federale, secondo le procedure previste dalla regolamentazione federale.

La nomina di Responsabile contro abusi, violenze e discriminazioni può essere revocata ancora prima della scadenza del termine per gravi irregolarità di gestione o di funzionamento, ovvero per il venir meno dei requisiti necessari alla sua nomina, con provvedimento motivato dell’organo preposto dell’Associazione. Della revoca e delle motivazioni è data tempestiva notizia al Safeguarding Office della FISR. L’Associazione provvede alla sostituzione con le modalità di cui al precedente punto.

Il Responsabile Safeguarding è tenuto a:

a. promuovere la corretta applicazione del Regolamento Safeguarding Policy della FISR nonché l’osservanza del Modello organizzativo e di controllo dell’attività sportiva e del Codice di condotta adottati dall’Associazione;

b. segnalare al Safeguarding Office della FISR e degli Enti Sportivi a cui l’Associazione è affiliata eventuali condotte rilevanti e fornire agli stessi ogni informazione o documentazione richiesta;

c. rispettare gli obblighi di riservatezza imposti dai Regolamenti FISR;

d. formulare all’organo preposto dell’Associazione le proposte di aggiornamento del Modello organizzativo e di controllo dell’attività sportiva e del Codice di condotta, tenendo conto delle caratteristiche dell’Associazione, valutandone annualmente l’adeguatezza nell’ambito dell’Associazione, eventualmente sviluppando e attuando sulla base di tale valutazione un piano d’azione al fine risolvere le criticità riscontrate;

e. partecipare all’attività obbligatoria formativa organizzata dalla FISR.

Art. 7 – Dovere di segnalazione

Chiunque venga a conoscenza di comportamenti rilevanti come individuati dal Regolamento e dalle linee guida predisposte dalla FISR e nel presente documento integralmente richiamate, è tenuto a darne immediata comunicazione al Safeguarding Office della FISR e degli Enti Sportivi a cui l’Associazione è affiliata, anche per il tramite del Responsabile Safeguarding nominato dall’Associazione.

Chiunque sospetta comportamenti rilevanti ai sensi del presente Regolamento può confrontarsi con il Responsabile delle politiche di salvaguardia nominato dall’Associazione o direttamente con il Safeguarding Office della FISR o degli Enti Sportivi a cui l’Associazione è affiliata.

Art. 8 – Diffusione ed attuazione

L’Associazione, anche avvalendosi del supporto del Responsabile Safeguarding, si impegna alla pubblicazione e alla capillare diffusione del presente documento e del Codice di condotta a tutela dei minori per la prevenzione delle molestie, della violenza di genere e di ogni altra condizione di discriminazione tra i propri tesserati, i propri soci e i propri volontari che, a qualsiasi titolo e ruolo, siano coinvolti nell’attività sportiva.
L’Associazione, anche avvalendosi del supporto del Responsabile Safeguarding, si impegna alla messa a disposizione di ogni possibile strumento che ne favorisca la piena applicazione, allo svolgimento di verifiche in ordine ad ogni notizia di violazione delle norme nonché alla condivisione di materiale informativo finalizzato alla sensibilizzazione su e alla prevenzione dei disturbi alimentari negli sportivi.

Il presente documento è pubblicato sul sito internet dell’Associazione, se nella sua disponibilità, e/o affisso presso la sede dello stesso ed è portato a conoscenza di tutti i collaboratori, qualunque sia il motivo della collaborazione, al momento in cui si instaura il rapporto con l’Associazione.

Art. 9 – Sanzioni
Verranno applicate le sanzioni previste dai Regolamenti FISR,

Art. 10 – Norme finali
Eventuali proposte di modifiche al presente documento dovranno essere sottoposte ed approvate dall’organo preposto dell’Associazione.

Per quanto non esplicitamente previsto si rimanda a quanto prescritto dallo Statuto della FISR, nonché nel Regolamento Safeguarding Policy FISR e nel Codice Etico FISR.

Il presente Regolamento, approvato dall’organo direttivo, entra in vigore il giorno successivo alla sua pubblicazione.

Allegato A

CODICE DI CONDOTTA A TUTELA DEI MINORI E PER LA PREVENZIONE DELLE MOLESTIE, DELLA VIOLENZA DI GENERE E DI OGNI ALTRA CONDIZIONE DI DISCRIMINAZIONE

Ogni Tesserato è tenuto a mantenere un ambiente sportivo rispettoso, equo e privo di qualsiasi forma di abuso, violenza e discriminazione.

Diritto fondamentale di ogni tesserato è quello di essere trattato con rispetto e dignità, nonché di essere tutelato da ogni forma di abuso, molestia, violenza di genere e ogni altra condizione di discriminazione, prevista dal D.lgs. n. 198/2006, indipendentemente da etnia, convinzioni personali, disabilità, età, identità di genere, orientamento sessuale, lingua, opinione politica, religione, condizione patrimoniale, di nascita, fisica, intellettiva, relazionale o sportiva. Il diritto alla salute e al benessere psico-fisico di ciascun tesserato costituisce un valore assolutamente prevalente anche rispetto al risultato sportivo.

Non sono consentite discriminazioni di alcun genere, che siano basate su razza, colore, sesso, orientamento sessuale, lingua, religione, opinione politica o di altra natura, nazione o origine sociale, disponibilità economica, nascita o di altra natura.

Sono vietate tutte quelle condotte integranti abuso psicologico, abuso fisico, molestia sessuale, abuso sessuale, negligenza, incuria, bullismo o cyberbullismo o comportamenti discriminatori.

NORME DI CONDOTTA GENERALI

I tesserati, i soci e chiunque partecipi con qualsiasi funzione o titolo all’attività sportiva devono:

· adottare condotte non discriminatorie, evitando qualsiasi atteggiamento inappropriato fondato su razza, colore, sesso, orientamento sessuale, lingua, religione, opinione politica o di altra natura, nazione o origine sociale, disponibilità economica, nascita o di altra natura;

· astenersi dall’adottare condotte quali: colpire, assalire fisicamente o abusare fisicamente o psicologicamente un’altra persona;

· evitare atteggiamenti nei confronti di altri che – anche sotto il profilo psicologico – possano influire negativamente sul loro sviluppo armonico e socio-relazionale;

· agire con comportamenti che siano di esempio positivo, specialmente per i minori;

· astenersi dal porre in essere relazioni con minori che possano essere in qualche modo considerate di natura sessuale, sfruttamento, maltrattamento o abuso;

· usare un linguaggio consono, evitando suggerimenti o consigli, offensivi o abusivi;

· comportarsi in maniera consona rispetto al ruolo svolto evitando condotte inappropriata o sessualmente provocante;

· astenersi dallo stabilire o intrattenere contatti con minori tesserati utilizzando strumenti di comunicazione online personali (e-mail, chat, social network, etc.) che esulino da quelli strettamente funzionali all’attività istituzionale;

· perseguire il rispetto dei principi indicati nel presente documento, evitando di tollerare o partecipare a comportamenti di altri soggetti che siano illegali, o abusivi o che mettano a rischio la loro sicurezza;

· astenersi dall’organizzare momenti conviviali non istituzionali con atleti minorenni, salvo il consenso dell’esercente la responsabilità genitoriale;

· agire in modo da tutelare la sfera emotiva del minore, evitando di assumere comportamenti che possano far vergognare, umiliare, sminuire o disprezzare gli altri, o

perpetrare qualsiasi altra forma di abuso emotivo;

· evitare di discriminare, trattare in modo differente o favorire alcuni soggetti escludendone altri.

DOVERI E OBBLIGHI DEI TESSERATI
I tesserati devono:

· comportarsi secondo lealtà, probità e correttezza nello svolgimento di ogni attività connessa o collegata all’ambito sportivo e tenere una condotta improntate al rispetto nei confronti degli altri tesserati;

· astenersi dall’utilizzo di un linguaggio, anche corporeo, inappropriato o allusivo, anche in situazioni ludiche, per gioco o per scherzo;

· garantire la sicurezza e la salute degli altri tesserati, impegnandosi a creare e a mantenere un ambiente sano, sicuro e inclusivo;

· impegnarsi nell’educazione e nella formazione della pratica sportiva sana, supportando gli altri tesserati nei percorsi educativi e formativi;

· impegnarsi a creare, mantenere e promuovere un equilibrio sano tra ambito personale e sportivo, valorizzando anche i profili ludici, relazionali e sociali dell’attività sportiva;

· prevenire e disincentivare dispute, contrasti e dissidi anche mediante l’utilizzo di una comunicazione sana, efficace e costruttiva;

· astenersi da condotte offensive, minacciose o aggressive;

· collaborare con gli altri tesserati nella prevenzione, nel contrasto e nella repressione di abusi, violenze e discriminazioni (individuali o collettivi);

· segnalare senza indugio al Responsabile Safeguarding situazioni, anche potenziali, che espongano sé o altri a pregiudizio, pericolo, timore o disagio.

DOVERI E OBBLIGHI DEI DIRIGENTI SPORTIVI E DEI TECNICI
I Dirigenti sportivi e i tecnici devono:

· agire per prevenire e contrastare ogni forma di abuso, violenza e discriminazione;

· astenersi da qualsiasi abuso o uso improprio della propria posizione di fiducia, potere o influenza nei confronti dei tesserati, specie se minori;

· contribuire alla formazione e alla crescita armonica dei tesserati, specie se minori;

· evitare ogni contatto fisico non necessario con i tesserati, specie se minori;

· promuovere un rapporto tra tesserati improntato al rispetto e alla collaborazione, prevenendo situazioni disfunzionali, che creino, anche mediante manipolazione, uno stato di soggezione, pericolo o timore;

· porre in essere, in occasione delle trasferte, soluzioni logistiche atte a prevenire situazioni di disagio e/o comportamenti inappropriati, coinvolgendo nelle scelte coloro che esercitano la responsabilità genitoriale o tutoria ovvero i soggetti preposti alla vigilanza;

· organizzare l’attività sportiva e gli allenamenti in modo da garantire la privacy degli atleti negli spogliatoi, ovvero facendo in modo che durante l’attività sportiva o in caso di visite mediche e trattamenti con fisioterapisti o simili, vi sia sempre la presenza di un responsabile della società, evitando di accompagnare i minori a casa o facendo in modo che, se ciò sia necessario che vi sia sempre la presenza di un componente dello staff;

· astenersi dall’utilizzo, dalla riproduzione e dalla diffusione di immagini o video dei tesserati minori, se non per finalità educative e formative, acquisendo le necessarie autorizzazioni da coloro che esercitano la responsabilità genitoriale o tutoria ovvero dai soggetti preposti alla vigilanza;

· astenersi dal creare situazioni di intimità con il tesserato minore;

· impiegare le necessarie competenze professionali nell’eventuale programmazione e/o gestione di regimi alimentari in ambito sportivo;

· segnalare tempestivamente eventuali indicatori di disturbi alimentari degli atleti loro affidati;

· dichiarare cause di incompatibilità e conflitti di interesse;

· sostenere i valori dello sport, altresì educando al ripudio di sostanze o metodi vietati per alterare le prestazioni sportive dei tesserati;

· conoscere, informarsi e aggiornarsi con continuità sulle politiche di safeguarding, sulle misure di prevenzione e contrasto agli abusi, violenze e discriminazioni, nonché sulle più moderne metodologie di formazione e comunicazione in ambito sportivo;

· segnalare senza indugio al Responsabile contro abusi, violenze o discriminazioni nominato dall’Associazione e/o al Safeguarding Office della FISR situazioni, anche potenziali, che espongano i Tesserati a pregiudizio, pericolo, timore o disagio.

DOVERI E OBBLIGHI DEGLI ATLETI
Gli atleti devono:

· rispettare il principio di solidarietà tra atleti, favorendo assistenza e sostegno reciproco;

· rispettare la funzione educativa e formativa dei dirigenti sportivi e dei tecnici;

· mantenere rapporti improntati al rispetto con gli altri atleti e con ogni soggetto comunque coinvolto nelle attività sportive;

· evitare contatti e situazioni di intimità con dirigenti sportivi e tecnici, anche in occasione di trasferte, segnalando eventuali comportamenti inopportuni;

· astenersi dal diffondere materiale fotografico e video di natura privata o intima ricevuto, segnalando comportamenti difformi a coloro che esercitano la responsabilità genitoriale o tutoria ovvero ai soggetti preposti alla vigilanza, nonché al Responsabile del Safeguarding e/o al Safeguarding Office della FISR;

· segnalare senza indugio al Responsabile contro le violenze, abusi e discriminazioni nominato dalla società e/o al Safeguarding Office della FISR situazioni, anche potenziali, che espongano i tesserati a pregiudizio, pericolo, timore o disagio.

PROCEDURE DI SELEZIONE DEGLI OPERATORI SPORTIVI
L’Associazione quando instaura un rapporto di lavoro – a prescindere dalla forma – con operatori chiamati a svolgere mansioni comportanti contatti diretti e regolari con minori richiede preventivamente copia del certificato del casellario giudiziale ai sensi della normativa vigente.

COMPORTAMENTO DA TENERE IN PRESENZA DI UNA POSSIBILE CONDOTTA RILEVANTE
Tutti i tesserati devono essere vigili nell’identificare situazioni che possano comportare rischi per gli altri e devono riportare ogni preoccupazione, sospetto o certezza circa un possibile abuso, maltrattamento, violenza o discriminazione verso altri al Responsabile Safeguarding dell’Associazione o al Safeguarding Office della FISR attraverso la formulazione di segnalazioni da compiere con le modalità indicate sul sito www.fisr.it/safeguarding.

Chiunque sospetti comportamenti rilevanti può confrontarsi con il Responsabile Safeguarding dell’Associazione o direttamente con il Safeguarding Office della FISR.

In caso di minori coinvolti può essere opportuno segnalare in maniera tempestiva eventuali segnali di malessere all’esercente la responsabilità genitoriale. Possono verificarsi però situazioni nelle quali collaborare con gli esercenti la responsabilità genitoriale potrebbe rivelarsi non sufficiente o addirittura un danno anziché un beneficio: per esempio se uno dei genitori fosse responsabile dell’abuso o se un uno di essi si dimostrasse incapace di affrontare in maniera adeguata la situazione. In questi casi sarebbe opportuno confrontarsi con il Responsabile Safeguarding dell’Associazione.

RISERVATEZZA
Il Responsabile contro abusi, violenze e discriminazioni della società e il Safeguarding Office della FISR sono tenuti agli obblighi di riservatezza previsti dal Regolamento federale. L’identità del segnalante non può essere rivelata a persone diverse da quelle competenti a ricevere o a dare seguito alle segnalazioni. La protezione riguarda non solo il nominativo del segnalante ma anche tutti gli elementi della segnalazione dai quali si possa ricavare, anche indirettamente, l’identificazione del segnalante.

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